25 – 26 MINI Contratti di Sviluppo

Mini Contratti di Sviluppo

Cos’è: I Mini Contratti di Sviluppo sono uno strumento agevolativo introdotto per sostenere la realizzazione di piani di investimento di importo compreso tra 5 milioni e 20 milioni di euro, realizzati da imprese, anche di grandi dimensioni, nelle aree del meridione. Questi piani devono essere conformi alle finalità e agli ambiti tecnologici della piattaforma per le tecnologie strategiche per l’Europa (STEP). L’obiettivo è promuovere la sicurezza degli approvvigionamenti, la resilienza e la produttività del sistema.

Beneficiari:

  • Possono beneficiare delle agevolazioni le imprese di tutte le dimensioni.
  • Le imprese devono avere una unità produttiva nel meridione (Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia).
  • Le imprese non residenti in Italia devono avere una personalità giuridica riconosciuta nel loro paese di residenza e dimostrare di avere una sede in Italia al momento della richiesta della prima erogazione.
  • Le imprese devono essere regolarmente costituite e iscritte nel Registro delle imprese, essere in regime di contabilità ordinaria, avere almeno due bilanci approvati e depositati, essere nel pieno esercizio dei propri diritti e non essere in liquidazione.
  • Le imprese non devono essere in difficoltà secondo la definizione del Regolamento GBER.

Agevolazione:

  • L’agevolazione consiste in un contributo a fondo perduto per coprire le spese ammissibili, con percentuali variabili in base alla dimensione dell’impresa.
  • Le percentuali sono:
    • Piccole imprese: 55%
    • Medie imprese: 45%
    • Grandi imprese: 35%
  • Per le spese relative a consulenze connesse alla realizzazione del piano di investimento, l’agevolazione è del 50% per le PMI.
  • Queste percentuali sono subordinate all’approvazione della modifica alla Carta degli aiuti di Stato a finalità regionale; in caso di mancata approvazione, le percentuali sono ridotte di 5 punti percentuali.

Investimenti ammessi:

  • I piani di investimento devono riguardare lo sviluppo o la fabbricazione di tecnologie critiche previste dal Regolamento STEP o lo sviluppo della relativa catena del valore.
  • I settori ammissibili sono:
    • Tecnologie digitali e innovazione delle tecnologie deeptech
    • Tecnologie pulite ed efficienti sotto il profilo delle risorse, incluse le tecnologie a zero emissioni nette
    • Biotecnologie, compresi i medicinali inclusi nell’elenco dell’Unione dei medicinali critici
  • I piani devono contribuire a ridurre o prevenire le dipendenze strategiche dell’Unione o garantire elementi innovativi con notevole potenziale economico.
  • I progetti devono prevedere spese ammissibili di importo non inferiore a 5 milioni di euro e non superiore a 20 milioni di euro, al netto dell’IVA.
  • I piani devono essere avviati dopo la presentazione della domanda di agevolazione e conclusi entro 36 mesi dal provvedimento di concessione, con possibilità di proroga di 12 mesi.
  • Deve essere previsto un piano occupazionale incrementale, con assunzione di personale qualificato.
  • I piani di sviluppo possono riguardare la creazione di una nuova unità produttiva, l’ampliamento o la riconversione di una unità esistente, o la ristrutturazione di una unità esistente mediante l’introduzione di elementi innovativi.

Spese ammissibili:

  • Le spese devono riguardare l’acquisto e la costruzione di immobilizzazioni.
  • Rientrano tra le spese ammissibili:
    • Suolo aziendale e sistemazioni (max 10% dell’investimento complessivo)
    • Opere murarie e assimilate (max 40% dell’investimento complessivo)
    • Macchinari, impianti e attrezzature varie nuovi di fabbrica (inclusi impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili)
    • Programmi informatici, brevetti, licenze, know-how e conoscenze tecniche non brevettate (per le grandi imprese, max 50% dell’investimento complessivo)
  • Per le sole PMI, sono ammesse anche le spese per consulenze, fino al 4% dell’importo complessivo del piano di investimento.
  • Le spese devono essere pagate tramite bonifici bancari o ricevute bancarie (RI.BA).
  • Non sono ammesse le spese per locazione finanziaria, commesse interne, macchinari usati, scorte di materie prime, formazione del personale, imposte e tasse, mezzi di trasporto, beni con importo inferiore a 1.000 euro.
  • Gli investimenti devono essere mantenuti nell’unità produttiva per almeno 5 anni (3 anni per le PMI).

Operatività:

  • La procedura di valutazione è a graduatoria.
  • Le domande devono essere presentate tramite la piattaforma informatica di Invitalia.

Scadenza:

  • L’apertura dello sportello è prevista dalle ore 12:00 del 5 febbraio fino alle ore 12:00 dell’8 aprile 2025.

Risorse utili:

  • Decreto ministeriale 12 agosto 2024 – Nuovo Regime di aiuti. Mini contratti di sviluppo.

Note aggiuntive:

  • Le imprese devono fornire un contributo finanziario pari almeno al 25% delle spese ammissibili.
  • Le agevolazioni non sono cumulabili con altri aiuti di stato, ad eccezione di benefici fiscali e garanzie, nei limiti delle intensità massime previste.
  • Le imprese devono rispettare il principio DNSH (Do No Significant Harm).
  • I piani di investimento non devono riguardare settori esclusi come la pesca, l’acquacoltura, la produzione primaria di prodotti agricoli, il settore siderurgico, della lignite, del carbone, dei trasporti e delle relative infrastrutture.
  • Le imprese devono garantire la tracciabilità dei pagamenti e la corretta conservazione della documentazione per i controlli.
  • L’erogazione avviene tramite stati di avanzamento lavori (SAL), fino a un massimo di quattro.
  • È possibile richiedere un’anticipazione della prima quota di agevolazione fino al 40%, presentando una fideiussione o polizza fideiussoria.

Info e Contatti

  • Gaci.consulting.pr@gmail.com